Romanzo per ragazzi
Dall’Atlante agli Appennini
In piedi, con la sua lunga barba e il bastone accanto, Sidi Habibi sembra il vigile pastore della massa di dormienti accovacciati a terra; ne sente il respiro rilassato in quella notte di vigilia, dopo la lunga attesa dell’imbarco rimandato di giorno in giorno.
Ogni mattina, per un mese, la stessa domanda ai fiduciari del capitano: “Quand’è la partenza?” E sempre la stessa risposta: “Ne aspettiamo altri. Lo sa lui il momento giusto.”
E più i nuovi venuti aumentavano – ormai in cinquecento nei ristretti spazi del centro di raccolta- più la disperazione diventava esplosiva: costretti a fare i turni per dormire, e soprattutto tormentati dalla fame –un piccolo pane e una bottiglietta d’acqua a testa per l’intera giornata.
