Romanzo
Piccole cronache di un secolo
Erano stati mesi d’incubo, quelli seguiti alla fatale scossa di terremoto dell’11 Gennaio del 1693, per la popolazione che, fuggita precipitosamente, a fine marzo era ancora accampata nell’arenoso altopiano a sud della città: i nobili in solide ville, i plebei in ripari di fortuna e senza mezzi di sussistenza per la lunga e inattiva permanenza in campagna. Vuote si erano infatti rivelate le promesse di provvidenze fatte dalle autorità cittadine e pomposamente riconfermate dallo stesso Vicario Generale del Vicerè, il duca di Camastra, venuto di persona a Caltagirone. Sebbene la terra continuasse a tremare, rendendo sempre più credibile l’avvento di un’universale Apocalisse vaticinata da un invasato frate cappuccino, il frequente andirivieni dalla città si era trasformato agli inizi di Aprile in stabile trasloco in essa.
