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Libro di Poesie in lingua spagnola

Negro Barroco Negro

Il «barocco nero» del titolo è quello siciliano. La luminosità che lo contraddice è mediterranea. Il rovello dialettico è mitteleuropeo. Una poesia femmina, quella della Attanasio, che prova a sillabare «il nome plurale delle cose».

Descrizione

anno di pubblicazione: 2013
La circostanziata puntualità della metafora, una straordinaria purezza di timbri che rapidamente si espandono in echi fitti e dolorosi, la immediata capacità di sintetizzare parola ed emozione, la severità del lessico che fornisce una terminologia esatta e contemporaneamente ambigua, cioè ricca di allusività e di significazioni; infine la cura del particolare minimo, i brevi movimenti del reale e i moti dell’oscuro. È la poesia di Maria Attanasio. Per il quale – parafrasando un testo di Musil – si può dire che il tempo vi scorra goccia a goccia. Il tempo. Ma non come meccanica serialità, bensì una concretezza interiorizzata; distensio animi; la durata con tutta la con tutta la contaminazione del quotidiano e del precario; il vissuto, nella doppia postulazione di slancio e di abbandono, cioè di desiderio e di repressione. Dunque il fluire di una vicenda i cui esiti privilegiati e febbrili sono gli essenziali componimenti che costituiscono le diverse sezioni del libro, rapidi scandagli o lampi che guizzano nel buio, suoni e gesti che rompono il silenzio – e lo addensano. La chiave del libro, probabilmente, sta nel dissidio sempre posto e sempre irrisolvibile di sentimento e di parola, cioè di vita e poesia, nella tensione che ne consegue, quasi un voler procedere impossibilmente al di là della stessa poesia, in fondo per poterla restituire integra e pura, o, che è lo stesso, restituire integra e pura la stessa vita. Un oltrepassamneto che diventa scacco. Sull’orlo di tale scacco si costituisce la poesia dell’Attanasio. Una trascendenza semplice e disperata.