In un silenzio come d’acquario
di paesaggio visto dall’alto
gli astri le nubi la città
teatro degli eventi, nucleo
che a poco a poco s’accende
svampa – corpo visibile
segno – tra i fuochi d’artificio
il passo della danza…
2
Città dispersa tra gli incensieri
il battito il vocio
la vita che fu notte barocca paramento
era transito d’ombra casa al vento
tra galletti ferrigni e banderuole
verderamìna d’antenati che ritorna fiamma.
Questo tremito, adesso, questo vacillamento.
Blu della cancellazione è il libro della piena maturità di Maria Attanasio, quello in cui la musica si fa più fonda come il blu di una notte o di un’acqua che inghiotte tutte le cose non necessarie. È un libro in cui il passato è indistinguibile dal presente perché – come sempre in questa scrittrice che dovrebbe, per passione e sapienza narrativa, scalare le classifiche – riesce a sedimentarsi e crescere sulla parola. Così la bambina, la madre, la guerra, la denuncia dello sfruttamento attuale ma eterno, tutto si legge tra le crepe di un corpo-pietra cretto di fiume secco, ricordo raggrumato.
Premi
Premio letterario Brancati Zafferana 2017,
Premio Internazionale Gradiva New York 2017