La notte abbassa le saracinesche
mostra gli artigli le zampe
aprendo un labirinto
in mezzo al pavimento in bilico
tra stasi e movimento il rosso
ha l’apparenza del rosso
la vita della vita
Furore e tenerezza alimentano la poesia di Maria Attanasio. Ogni verso e ogni insieme. Pure perché allenati a lèggere, a riconoscere, distribuiti in autori diversi, innervazioni o di lampi inquieti o di rapporto non solo intimo con il reale extrapoetico.
Le prime per facilità nominabili quali fattori lirici; le seconde, sempre rapidamente, quali fattori epici. È invece di Maria, e dei più rilevanti poeti, un’indubitabile capacità coagulante, e di ‘precipitazione’ e di ‘narrazione’. Occorrono, per tali prove, congiunzioni o meglio miscelazioni di strumenti raffinati e di paziente, appassionato ascolto. Un cooperare o mescolarsi che la padronanza linguistica e l’ardore conoscitivo possono crucialmente favorire.