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Libro di Poesie

Eros e Mente

Che fare adesso: le mani, il sesso,
le notti intellettuali,
battello ebbro che gira su se stesso,
il suo essere stato
chissà dove, in quale mare perso.
Della Separazione e dei canneti
I
Adesso con l’acqua alla gola
si aggira, notturna, in stanze altrui
la parola d’aculei,
all’addiaccio –là fuori- corpo e mente
la pioggia ai lobi
la notte analfabeta, senza testo.
II
Un gorgo d’occhi la campagna
in questo novilunio
fuori dalla misura degli eventi
l’immagine del cielo
rifratta nella mente. Nella stanza
i dettagli superstiti all’amore:
le cinghie, la ferita, le impaurite
dalie. La notte
cieca, senza tracce.

Descrizione

anno di pubblicazione: 1996
Un libro scritto nel centro del proprio corpo e, insieme, un’ampia geografia mediterranea.

Dalla finestra di un hotel appare Cartagine, con la sua roca solitudine di secoli, appare Tozeur, affondata nella sabbia. Il corpo sente crescere la sete, cade in dormiveglia. A fasi alterne lo sguardo si acuisce e si appanna in una singolare dimensione di esattezza allucinata: ogni lineamento mostra l’invisibile cavità in cui abita. Lo scorrere del sangue, un millimetro più sotto, sul punto di sgorgare. Ogni astro lascia un riverbero sul seno e sembra incatenarlo a sè col proprio nulla. “il nulla tra seno e astri, /e offuscata mente” .

Fuori incombono le strade transennate di un’Europa senza palpito, il brusio di popoli e di insetti sconosciuti. E s’intravede la grazia, splendida e dileguante, di nuove movenze, di nuovi volti e colori. Ecco i colori. Il nero, soprattutto. Quel nero turgido, cupo e dorato che lampeggiava nel libro precedente (Nero barocco nero Quaderni di Galleria, Ed. Sciascia, Caltanissetta), qui diventa  un vero e proprio assedio, una moltitudine in cammino. Ogni passo ne rivela un tono diverso. E’ un colore che si fa tempo. Le generazioni entrano nel buio della camera, intrecciano il tempo degli orologi a quello della storia, il tempo delle carovane e dei palmeti a quello delle testate nucleari e della porta blindata.