Maria Attanasio
Biografia
Maria Attanasio
nata a Caltagirone, dove è vissuta e continua a vivere insieme al marito Giovanni Guarino, alternando frequenti viaggi soprattutto in Nord Africa.
Presso il Liceo Classico della sua città, che ha frequentato da studentessa, ha svolto per decenni –felicemente- l’attività di insegnante di storia e filosofia; e per qualche anno –infelicemente- quella di preside.
Ma Caltagirone (e la Sicilia più in generale) non è solo l’occasionale luogo di nascita e lavorativo della scrittrice, ma anche la cifra interpretativa di un appassionato impegno letterario e politico -ha militato nel PCI, continuando anche adesso a dichiararsi comunista. Utopia politica e scrittura sono infatti strutturali alla sua vita, come lei stessa ha raccontato, in Autobiografia minima, l’incipit de La città d’argilla, un libro tra saggio e narrazione, pubblicato nel 2012 dalla casa editrice Mesogea.
“Se avessi potuto scegliere il luogo in cui nascere, avrei continuato a scegliere la città di calanchi d’argilla e architetture barocche – all’interno della Sicilia, tra gli Erei – dove nel 1943, tra la guerra fascista e le bombe americane, sono nata, e dove ancora adesso vivo.
Mille volte l’avrei scelta, Caltagirone. Quando l’attraverso sento una sorta di oscura deriva risalire dai carruggi, dalle chiese, dei palazzi: la pressione sotterranea di un popolo di immemori che chiedono di oltrepassare le barriere del silenzio, raccontarsi. L’appartenenza alla sua circoscritta spazialità, pulsante di storia, di storie, è infatti all’origine di tutta la mia scrittura. Delle metafore della mia poesia. Delle microstorie di vissuto delle mie narrazioni.”
Alla scrittura poetica, praticata fin dall’adolescenza, all’inizio degli anni novanta -su sollecitazione dell’editrice e amica Elvira Sellerio- ha affiancato quella narrativa.
Maria Attanasio si autodefinisce perciò ironicamente biscrittora, alternando nelle sue opere “la reinvenzione di un mondo –come è stato scritto- ora disteso nella narrazione, ora sincopato nella poesia”.
La centralità del vissuto, che nella poesia -fortemente metaforica- si manifesta, in forme spesso visionarie, nelle sue opera in prosa va oltre se stessa, spingendosi verso vite oscurate nel mare indifferenziato della storia, delle storie. Ma sempre con una forte connotazione civile e utopica, e un organico radicamento nella grande e plurale tradizione letteraria siciliana, del passato e della contemporaneità: da Verga a Lucio Piccolo a Leonardo Sciascia; da De Roberto a Bartolo Cattafi a Sebastiano Addamo (suo maestro di vita e scrittura); da Borgese ad Angelo Maria Ripellino, a Vincenzo Consolo.
Molto apprezzata dalla critica, è autrice di testi poetici, narrativi, e saggistici, alcuni dei quali apparsi su importanti riviste e antologie, nazionali e internazionali, e tradotti in altre lingue.
Pubblicazioni
gli scritti di Maria
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